Tra Joker e AI, tutti i candidati più assurdi alle elezioni di Tokyo
Tra pochi giorni gli abitanti della capitale andranno al voto dopo aver assistito a una campagna elettorale costellata di candidati improbabili in una città tappezzata di manifesti.
Domenica 7 luglio, circa 11 milioni di persone sono chiamate a votare per eleggere la nuova governatrice di Tokyo. Le due candidate principali sono l’uscente Koike Yuriko, sostenuta dal Partito Liberal Democratico e in cerca del terzo mandato, e Renho, prima donna leader del Partito Democratico con una carriera da giornalista alle spalle.
Il tema su cui si sta incentrando la campagna elettorale è quello del calo demografico e del tipo di supporto da dare alle donne per avere più figli, dato che la città di Tokyo ha di media il numero più basso di figli per donna: 0,99. Ma si sta dibattendo molto anche dei lavori di riqualificazione del Meiji Jingu Gaien, una delle aree verdi della capitale che ospita gli stadi di baseball e rugby, e che sta incontrando le resistenze di alcuni collettivi cittadini.
Quella a governatrice di Tokyo è una corsa elettorale alla quale il Giappone guarda con attenzione vista l’estensione dell’area e l’enorme budget da amministrare. Eppure, esiste una galassia intorno a questa nomina fatta di personaggi strambi, ricorrenti o in cerca di notorietà e che getta una luce decisamente meno seria su tutte le elezioni.
Partiamo dal dire che i candidati alle elezioni di domenica sono 56. Tra questi abbiamo una sedicente intelligenza artificiale; un cosplayer di Joker o The Mask; un trentasettenne che si fa chiamare “generale” e guida un partito dal nome “neo-shogunato”; e, non da ultimo, un populista che ha fondato un partito “per la protezione dei cittadini dalla NHK”, la tv pubblica di stato.
Il caos dei manifesti elettorali
Nelle ultime settimane, è probabile che chi è a Tokyo si sia imbattuto in diversi manifesti elettorali. Tendenzialmente ogni cartellone viene diviso in 48 spazi che vengono assegnati singolarmente a ciascun candidato/a.
Pare che in queste ultime elezioni Tachibana Takashi, leader del partito NHK - di cui vi parlerò meglio tra poco - abbia voluto sabotare e monopolizzare il sistema dei manifesti elettorali acquistando la metà dello spazio disponibile e affiggendo quindi lo stesso poster ventiquattro volte consecutive.
Fornisco una foto qui di seguito per agevolare la comprensione.
Il partito “per la protezione delle persone dalla NHK” - questo il nome completo - ha effettivamente presentato 24 candidati alle elezioni di Tokyo (ovviamente nessuno con alcuna probabilità di vincere), ma non è per promuovere i propri candidati che Tachibana ha tappezzato di manifesti la capitale: lo ha fatto per vendere a terzi gli spazi pubblicitari.
Così chi vuole dare visibilità a dei teneri gattini, fare pubblicità ai propri account social con un qr code o, perché no, condividere animaletti stilizzati senza alcun intento promozionale può farlo versando al partito di Tachibana una “donazione”. L’azione, che il partito NHK rivendica sul proprio sito, è formalmente legale dato che sfrutta un vuoto normativo. Il Tōkyō Shinbun si è chiesto se ci sia un modo di risolvere questo caos da manifesti elettorali, ma pare che neanche le oltre mille segnalazioni possano fare qualcosa.
N-Koku
Tachibana Takashi inizia a lavorare come assistente ai programmi alla NHK nel 1986. Nel 2005 è costretto a lasciare il posto dopo aver passato ad un giornale scandalistico alcune informazioni interne dell’emittente televisiva. Gli anni successivi tira avanti come giornalista freelance (e giocatore di pachinko).
Nel 2013 fonda un partito il cui nome è già di per sé un programma: NHK kara kokumin o mamoru tō, “il partito per la protezione della popolazione dalla NHK”. Il nome negli anni cambierà più volte, ma l’obiettivo è chiaro: difendere i cittadini dal sopruso fiscale messo in atto dalla tv di stato.
Il sistema di finanziamento della NHK funziona in modo molto simile a quello che c’è in Italia con la RAI o in Regno Unito con la BBC: tutti i cittadini e le cittadine devono pagare un canone mensile o annuale. L’unico modo per disdire il contratto è dimostrare di non essere in possesso di una televisione.
Il partito NHK partecipa a diverse elezioni locali, ma la svolta arriva nel 2019 quando prendono abbastanza voti (980mila) per eleggere con il sistema proporzionale un deputato alla Dieta, la Camera alta del parlamento giapponese. Il candidato primo in lista è lo youtuber GasSy, nome d’arte di Higashitani Yoshikazu, che nel frattempo si è rifugiato a Dubai per scampare alla giustizia e al fisco giapponese per diversi reati. Verrà espulso dalla Dieta neanche un anno dopo per non essersi mai presentato a lavoro e, successivamente, arrestato dalla polizia di Tokyo.
Come se non bastasse lo stesso anno delle elezioni, nel 2019, Tachibana era finito su tutti i giornali per aver proposto di risolvere il problema della sovrappopolazione mondiale ricorrendo a dei genocidi mirati, mentre in un’altra occasione discutendo di razzismo aveva sostenuto che le discriminazioni e il bullismo sono in realtà delle “forme della divina provvidenza”.
Per la campagna elettorale di Tokyo, ogni candidato ha diritto anche a uno spazio gratuito in televisione. Su quale emittente? NHK, ovviamente. Che Tachibana non si è lasciato scappare.
Joker
L’altro candidato non proprio nuovo agli abitanti di Tokyo, ma decisamente appariscente è Kawai Yusuke, cosplayer di Joker e di The Mask. Sul suo canale Youtube è possibile vedere come ha utilizzato alcuni minuti che aveva a disposizione in TV per promuovere il proprio programma elettorale: ridendo. Con la malcapitata interprete LIS sullo sfondo che è riuscita a mantenere una serietà e un rigore professionale per l’intera durata dell’intervento.
In uno dei suoi poster elettorali poi si vede Kawai, nelle vesti di The Mask, circondato da tre donne. Il suo messaggio è quello di promuovere la poligamia per risolvere il tema del basso tasso di fertilità. Ma il poster che ha procurato a Kawai una segnalazione della polizia per possibile violazione del decoro pubblico è quello che ritrae una gyaru quasi nuda. Secondo il cosplayer di Joker serviva a sottolineare “l’importanza della libertà di espressione”.
Ad accompagnarlo in questo delirio elettorale ci sono “AI Mayor”, un tizio che si presenta agli eventi con una maschera bianca e che sostiene che qualora fosse eletto farà prendere le decisioni all’intelligenza artificiale; Kurokawa Atsuhiko, già noto per diffondere teorie complottiste, che ha scelto come hashtag sul proprio poster “candidato dalla prigione” (e non è una curiosa trovata elettorale visto il suo recente arresto); Dr. Nakamats, un eccentrico inventore che oggi ha 96 anni e che si candida indefessamente dal 1991.
“Alcune persone alla ricerca di attenzioni ritengono la cifra di 3 milioni di yen (circa 19mila euro) una somma ragionevole per avere accesso ai cartelloni pubblicitari e a uno spazio gratuito su NHK”, ha spiegato a Bloomberg Michael Cucek, professore associato in Asian Studies alla Temple University.
E non bisogna cadere nell’errore di pensare che sia un unicum giapponese perché - si sa - in Giappone sono freak. Forse non in tanti lo sanno ma anche in Italia abbiamo dei partiti estremamente longevi che si presentano a ogni tornata elettorale: ci sono, ad esempio, il Sacro Romano Impero cattolico e pacifista, fondato nel 1987 da Mirella Cece, un’avvocata che da oltre trent’anni si presenta per prima al Viminale per depositare il simbolo; o ancora il Movimento per l’instaurazione del Socialismo Scientifico Cristiano - No alla Cassa Forense, fondato dall’avvocato Pierluca Del Canto che preferisce farsi chiamare “Better Call Pierluca”.
Semplicemente, in Giappone, hanno maggiore visibilità per come è stata concepita la legge: cittadinanza nipponica, nessun limite al numero di candidati e un investimento che per molti può essere tanto, ma che per altri - prendo in prestito un’analogia utilizzata da Jeffrey J.Hall - può essere del tutto accettabile per fare il proprio giro di corsa nel Grand Premio di Tokyo con più di dieci milioni di spettatori.
Se ti è piaciuta Japanica, condividila con chi vuoi e dove vuoi. Quelle precedenti sono consultabili nell’archivio.