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shoegazer_82's avatar

mi sembrano più o meno tutte pazienti con qualche problematica psichiatrica che andrebbe forse affrontata meglio, anziché nel suo precipitato somatico antinatalista. Se con sterilizzazione si intende legatura delle tube come medico tenderei a sottrarmi, nel senso che - salvo ovviamente quando la salute della paziente lo richieda per rischi in caso di future gravidanze - non ha sempre successo, comporta dei rischi e in un paese del c.d. primo mondo quale il Giappone mi sembrano preferibili (e parimenti efficaci) metodo contraccettivi reversibili. Il fatto che serva il consenso di un uomo ovviamente è una scemenza maschilista da Arabia Saudita et similia (ma purtroppo non è l'unica nella società giapponese contemporanea)

EDIT: non mi è chiaro però il problema del primo caso in cui il compagno era d'accordo

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Angela Deiana Galiberti's avatar

Non desiderare figli è perfettamente normale e non c'è niente di "psichiatrico" nel desiderare la sterilizzazione per se stessi. Magari ti riferisci al "disgusto" alcune protagoniste provano per la propria fertilità, ma sono sensazioni personali legittime o possono essere sentimenti dovuti a pressioni psico-sociali deleterie (vedi la cara mammina che dice alla figlia "ti ho messo al mondo per i nipoti": per carità di Dio). Il che non vuol dire avere necessariamente "turbe", ma anche se ci fossero non significa che non si ricorrerebbe ugualmente alla sterilizzazione. Spoilerone: i contraccettivi possono fallire, tutti quanti hanno una percentuale di fallimento e c'è chi preferirebbe non rischiare. Lo capisco benissimo perché anche io farei molto molto volentieri una legatura, ma anche in Italia è estremamente difficile ottenerla. Non siamo tutte uguali, non tutte desiderano avere figli, non tutte desiderano rischiare l'eventualità di una gravidanza. Non c'entra niente l'antinatalismo. Si tratta di rispettare le persone.

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shoegazer_82's avatar

L'aggettivo psichiatrico può sembrare eccessivo (e lo è se inteso nell'accezione comune e non in senso clinico, come intendo) ma mi riferisco esattamente a quello che individui anche tu: dai brevi cenni che si danno nell'articolo pare che il desiderio di sterilizzazione faccia fronte ad altre istanze psichiche genericamente correlate alla (potenziale) fertilità: il contrasto con una madre che voleva una figlia procreatrice, la repulsione per le mestruazioni (che tra l'altro una legatura non risolve), etc., per cui - azzardo, si capisce - vedrei la sterilizzazione come un rimedio medico non risolutivo per il benessere delle donne in questione. Se nella forma non ho obiezione alcuna (una donna deve ovviamente poter richiedere la sterilizzazione autonomamente), nel contenuto, trattandosi comunque di procedura medica sostanzialmente irreversibile, ho diversi dubbi riguardo in tali casi i costi e benefici della stessa. Ribadisci che non tutte le donne desiderano avere figli, che è un'ovvietà da me mai messa in discussione, ma il fatto che nessuna delle donne in questione abbia figli (e mai ne avrà nel caso in cui si adottino profili di contraccezione sicuri) è appunto tra gli argomenti (fattuali) che suscitano i miei dubbi.

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